Menu Disco

Manu Disco

Cliccando sul menu "Disco" si aprirà il sottomenu illustrato di seguito.

Crea disco

Il comando "Crea disco" permette di creare un nuovo disco criptato. Cliccando su questo menu apparirà la finestra illustrata di seguito.

Per creare un disco nella posizione di default e con i parametri standard dell'estensione CronoDisk (se attiva) sarà sufficiente inserire la dimensione dello stesso, la password del dispositivo e poi cliccare sul tasto "OK". Se nella posizione di default esiste già un disco, l'applicazione restituirà un errore indicando che sarà prima necessario cancellare manualmente il disco (ovvero la cartella) già presente.

Posizione di default del disco

Per impostazioni di default il disco viene creato con nome "xcoredisk" nella seguente cartella:

  • C:\Users\%USERNAME%\AppData\Local\OxySec\

dove %USERNAME% rappresenta il nome dell'utente (account) attualmente loggato in Windows.

Volendo rimuovere tale disco sarà quindi sufficiente cancellare la cartella "xcoredisk" con tutto il suo contenuto.

NOTA - La cartella "C:\Users\%USERNAME%\AppData" è una cartella nascosta: per visualizzarla sarà necessario attivare la visualizzazione di elementi nascosi in Esplora risorse:

In fase di creazione del disco, l'applicazione permette di mettere il disco in una posizione diversa. Per questo togliere la spunta a "Default" nella zona Advanced: sarà possibile scegliere un nome per la cartella che rappresenta il disco nonché la destinazione in cui porla. Nella finestra seguente, per es, la cartella che conterrà i dati criptati si chiama "MyDiskName" e verrà posizionata in F:\DischiXCD\.

È anche possibile selezionare una diversa dimensione per i blocchi di memorizzazione dei dati. La modifica di questo valore può essere utile nel caso in cui il disco venga creato in una zona soggetta a sincronizzazione sul cloud: in tal caso allora può tornare utile calibrare la dimensione dei blocchi per ottimizzare la banda utilizzata dal servizio di sincronizzazione.

Formattazione del disco

Per la scelta del filesystem da utilizzare, è importante tener conto del fatto che il disco appena creato è un disco removibile.

Per questo motivo si consiglia l'utilizzo del filesystem exFAT, espressamente pensato per i dispositivi removibili come chiavette e/o dischi esterni.

Extended File System (exFAT) è il successore della famiglia di filesystem FAT (FAT12/16/32). Ha un design simile ma offre molti miglioramenti significativi:

      • Limiti di dimensione del disco e dei file più grandi

      • Nomi di file UNICODE nativi

      • Area di avvio più ampia che consente un codice di avvio più ampio

      • Prestazioni migliori

      • Supporto del fuso orario

      • Supporto per parametri OEM

Utilizzo di NTFS

NTFS è un file system che utilizza caratteristiche molto evolute. Tra le più importanti ricordiamo la possibilità di assegnare permessi a file e cartelle, un registro che tiene traccia delle modifiche applicate (NTFS è di tipo journaled), un sistema che prevede l'uso di copie shadow, il supporto per la crittografia, per gli hard link, per i nomi lunghi (il nome di file e cartelle può occupare fino a 255 caratteri e contenere caratteri di qualsiasi lingua grazie all'uso della codifica Unicode) e molto altro ancora..

Alcune di queste caratteristiche però possono essere controproducenti se utilizzate per i dischi removibili quali, ad es., i dischi virtuali creati da xCoreDisk.

      • Essendo NTFS di tipo journaled, vi sarà sempre un'attività di lettura/scrittura del sistema operativo, indipendentemente dalle azioni dell'utente; unito al fatto che il sistema operativo stesso fa cache (ovvero comunichi di aver scritto tutto mentre in realtà non l'ha ancora fatto) è evidente che la rimozione non sicura del disco, nello specifico la rimozione non sicura del disco virtuale di xCoreDisk, può causare la perdita di dati se non dell'intero disco. Per questo è assolutamente indispensabile smontare correttamente il disco virtuale prima di rimuovere il dispositivo xCoreDisk.

      • Gestendo le autorizzazioni d'accesso per ogni singolo file, scollegare e ricollegare il disco rappresentato da una cartella posta in rete potrebbe rivelarsi problematico in quanto il sistema operativo ospite potrebbe considerare già in uso i files che lo rappresentano e quindi impedirne l'accesso quando si cerca di rimontare il disco virtuale.

L'ultima parte del dialogo di creazione disco riguarda la configurazione dell'estensione CronoDisk che per mette di creare in automatico dei punti di ripristino del disco in modo da poter avere uno storico del contenuto.

Nell'immagine, per esempio, è stato scelto di avere un massimo di 30 punti di ripristino creati ogni 1 giorno alle 22:30 circa.

Punti di ripristino: CronoDisk

Questa voce di menù, selezionabile solo se la funzionalità CronoDisk è attiva, permette di gestire i punti di ripristino creati. Consultare la pagina specifica del manuale CronoDisk: punti di ripristino per maggiori dettagli.